Un ritmo o una pulsazione in sé non fa swing.
Ma allora cos’è in termini tecnici questo elemento sfuggente ?
Lo swing non può verificarsi senza alcune precondizioni.
1) Un battito ripetuto, regolare: vuoi esplicito, come nel 4/4 di chitarra, basso e batteria in una sezione ritmica, vuoi implicito, come in una figura irregolare che pure aderisce a – ed è radicata in – una scansione soggiacente.
2) Sentire. Questi impulsi – sia le note che il musicista suona, sia la pulsazione soggiacente, magari in un break di due battute o in un assolo di sette minuti – si devono sentire. Non si possono calcolare, contare, dedurre a mente e con ciò produrre swing. Se calcolo vi è, deve avere luogo quando si studia. Perchè vi sia swing, ogni calcolo, studio o esercizio va tradotto in un sentire. Lo swing deve sorgere non dalla mente o dal cervello – che pure sta lì a controllare l’informazione in arrivo dall’orecchio – ma da istinti, impulsi e sentimenti naturali, talora inconsci. Lo swing, quando c’è, è innato, non studiato. E’ libero e non impacciato se sorge da impulsi avvertiti con naturalezza; ma è anche controllato dall’apparato uditivo orecchio – cervello. Non nasce nel regno della piena coscienza ma è governato dalla mente cosciente.
3) Equilibrio energetico. Tuttavia, perfino rispettando queste condizioni – cioè un impulso ritmico regolare udibile e percepibile – lo swing può non esserci. Occorre qualcos’altro, che sorge da una complessa combinazione di sentimento e controllo mentale, come pure da uno specifico controllo tecnico dello strumento. Nel primo caso alludo alla capacità di mantenere un perfetto equilibrio tra relazioni orizzontali e verticali dei suoni. E questo c’è quando sia la verticalità sia l’orizzontalità in un dato istante sono rappresentate in perfetta equivalenza ed unità. Un’impeccabile esecuzione orizzontale – di un tema o melodia o riff – non produce swing se non sono altrettanto rispettati gli aspetti verticali, ritmici (e spesso anche armonici). Così pure, la più precisa scansione non produce swing se non sono soddisfatte le connessioni orizzontali tra suoni e le implicazioni armoniche verticali che li modificano.
4) Attacco ed estinzione. In tale equilibrio esecutivo-energetico va poi inserita un’altra componente. Lo swing dipende da come ciascun suono viene iniziato, concluso e collegato al suono successivo: cioè da attacco ed estinzione.
Tratto da Gunther Shuller, Il jazz. L’era dello swing. Le grandi orchestre nere Lunceford, Basie, Hines, Hampton